Ormai è già chiaro il ruolo che la Gamification si è ritagliata e ha raggiunto in questi anni nel marketing è fondamentale, e testimonianza ne sono le strategie messe in campo da aziende come Google, Amazon, Nike e Apple, che già in tempi non sospetti avevano inserito il gaming in quasi tutte le aree aziendali, dall’HR al marketing, dalle SALE alla customer user experience, e che oggi continuano a investire percentuali altissime per proseguire su questa strada vincente.

Incentivare, formare e fidelizzare: questo è il mantra di ogni Direttore Vendite, perché sa che i risultati di performance sulle vendite dipendono inesorabilmente dalla capacità di gestione della propria forza vendita all’interno dell’azienda.

Organizzare, motivare, controllare ma soprattutto dare fiducia con il coinvolgimento: in questo la sales gamification sta facendo passi da gigante, e li sta facendo fare alle aziende che l’hanno adottata come strategia di marketing anche nelle vendite, per motivare i commerciali al raggiungimento degli obiettivi di business d’impresa e di performance aziendale.

Il Gaming applicato al comparto delle vendite, ovvero la Sales Gamification, diventa quindi uno strumento, se non lo strumento principe, in grado di stimolare e motivare il gruppo vendita ad aumentare la propria produttività sotto un progetto preciso di obiettivi condivisi, una rete commerciale, quindi, coinvolta in maniera nuova ed efficace grazie a tecniche trasversali, non nate per il commercio puro ma efficienti più che mai anche in questo settore.

Utilizzando l’applicazione di dinamiche proprie del gioco all’interno di contesti non ludici, infatti, la gamification è in grado di sollecitare tutta una serie di feedback, tra cui il divertimento, che si tramutano in gratificazione, soddisfazione personale, scoperta, senso di comunità insomma, tutti fattori che convertono il nostro marketing portando ad una sola fondamentale e coinvolgente esperienza: la fidelizzazione.

Il sistema di Gamification, ormai applicato a svariati settori aziendali, nasce e cresce con un obiettivo chiaro e comune a tutti gli argomenti trasversali che attraversa quando è utilizzato da professionisti: sfrutta due fattori innati in ciascuno di noi, ovvero il desiderio atavico del gioco e la naturale propensione alla competitività all’interno di questo.

Cosa significa questo?

Significa che ogniqualvolta noi ci troviamo in un contesto di gioco, emerge la nostra competizione, che è sopra ogni dubbio uno stato emotivo che stimola l’impegno, il coinvolgimento, il rischio e lo sforzo.

Significa che la Gamification in generale applica a diversi ambiti alcune tecniche di motivazione comportamentale e psicologica, trasferendole da contesti tradizionali di gioco ad ambienti professionali non ludici, come un ufficio, un’azienda, una società, un colloquio, un corso di sales marketing e così via. Non un percorso a ostacoli e premi, non ci sono (o comunque non sono lo strumento privilegiato) medaglie e classifiche, ma obiettivi di business o personali che -inconsciamente- sono raggiungibili e raggiunti anche grazie agli stimoli di un approccio di gamification che proviene dall’esterno.

Le dinamiche per cui la mente umana è sollecitata in certe direzioni da meccanismi ludici che innescano competizione è uguale per chiunque, adulti e bambini, giovani i e meno giovani, professionisti e studenti.

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Le strategie messe in campo per una sales aziendale che si avvale di tecniche di gamification sono le stesse -traslate- che vengono studiate per i videogiochi: stimolo, velocità, interazione, storytelling, reazione, ritorno.

Ci sono dinamiche di gaming, è dimostrato, che sono in grado, se messe in campo nella gestione delle reti vendita, di potenziare esponenzialmente i risultati, e questo perché il target raggiunto è stato ascoltato, incentivato e fatto sentire protagonista: in una parola tanto cara al sales marketing, è stato fidelizzato.

Come muoversi allora? Quali strategie di Sales Gamification applicare al proprio comparto marketing perché la rete di vendita aumenti sensibilmente la performance aziendale?

Il primo, più importante e probabilmente più difficile fattore da mettere in campo è il coinvolgimento, l’engagement: catturare l’attenzione in un momento storico in cui la stimolazione continua ed estrema è quotidiana nella vita di chiunque è lavoro difficilissimo, e il più delle volte fallace.

La Gamification è un mezzo nuovo, flessibile ed efficace, uno dei pochi che riesce a declinare nel marketing strumenti altri e fare sì che l’obiettivo sia pienamente centrato.

Un’altra strategia di Sales Gamification punta sulla loyalty e la motivazione: le vecchie raccolte punti, i contest sui prodotti, sono i precursori, ormai superati, strumenti di gaming applicati alle vendite, strumenti che grazie al mix di gamification, tecnologia, psicologia e marketing, raggiungono picchi di fidelizzazione prima insperati.

Obiettivo della Gamification, e ancora più della Sales Gamification, è quello di ascoltare il cliente e contestualmente favorirne l’interesse, che deve essere attivo e proattivo, e stimolandone motivazione tramite tecniche di engagement, fino a portarlo a modificare le proprie abitudini e mutarne i comportamenti.

Ultimo, senza pensare che non si tratti di un fattore determinante nelle strategie di rete di vendita, è la capacità che un sistema di sales gamification ha di raccolta dati: tessere, sondaggi, questionari di customer satisfaction sono ormai strumenti trasparenti per il target, che sa perfettamente che in quel momento l’azienda vuole sapere tutto di lui.

Con il gaming la raccolta dati è meno invasiva, è divertente e riesce comunque nel suo intento di profilazione, fattore fondamentale per la creazione di qualunque strategia di marketing, con o senza gamification.