Nel raccontare il nostro sistema produttivo ed economico si parla spesso dei costi legati ai nuovi processi, dei tassi di inefficienza dei nuovi modelli organizzativi, fino addirittura ai livelli di tassazione. La verità nota a pochi è che ad oggi il record di efficienza aggregata (cioè l’efficienza che calcola il risultato ottenuto meno tutto lo sforzo, il lavoro e le energie spese necessario per raggiungerlo) raggiunto nella catena del valore è del 20% ed è stato raggiunta dal Giappone negli anni ’90; ad oggi questo tetto non è stato ancora superato. (Jeremy Rifkin, The 3rd industrial revolution).
C’è però un dato poco conosciuto e che passa in secondo piano: a livello globale le aziende perdono fra i 450 e i 550 miliardi di dollari per mancato coinvolgimento del personale nei processi aziendali (Fonte: Gallup), un tipo di dispersione molto più facilmente misurabile che già di suo indica un enorme spazio di miglioramento.
Parlare di engagement del personale e di motivazione lavorativa sta assumendo sempre maggiore importanza. Perchè? Perchè la vera sfida della terza rivoluzione industriale sta nella creazione di processi innovativi che, tramite un massiccio utilizzo della tecnologia, siano effettivamente in grado di cambiare i paradigmi della produzione e della collaborazione fra individui. Solo così, condividendo valori, comunicandoli correttamente e facilitandone l’implementazione nei gruppi di lavoro si potrà accedere ad un nuovo paradigma economico, accorciando i processi e connettendo le persone ad un livello molto più profondo. Solo così si potrà provare a superare il famoso 20% di efficienza aggregata. Questo è il TechCrunch, la sharing economy e lo smart manufacturing.
I dipendenti portati a utilizzare i propri punti di forza, le proprie capacità e abilità nel lavoro sono SEI volte più motivati, hanno una produttività superiore dell’8% e sono portati a considerare di lasciare un lavoro in misura minore del 15% rispetto a chi non è motivato (Fonte: Gallup)
In una situazione simile diventa rilevante e urgente per le aziende ripensare al ruolo delle Risorse Umane all’interno dell’azienda. L’attività di selezione e di successivo engagement del personale diventa, oggi più che mai, la vera risorsa in grado di aumentare la produttività, portando valori e risultati utili all’azienda.
Proprio da questo tema nasce l’idea di un roadshow itinerante che toccherà alcune città italiane sul tema della HR INNOVATION.
Il primo evento si terrà a Milano e continuerà con altre città quali Padova, Verona, Roma e Vicenza : è vedere le date e location per la registrazione QUI.
Whappy srl fa parte delle aziende che sono state chiamate ad offrire il proprio contributo e la propria esperienza, strutturando un intervento dal titolo “GAMIFICATION DELLA FORMAZIONE”. Il tema è centrale per le aziende che desiderano innovare: utilizzare la tecnologia per aumentare la motivazione, ottimizzare i processi e la produttività.
Il 92% dei dipendenti aziendali afferma che utilizzare strumenti tecnologici nello svolgimento del proprio lavoro quotidiano influisce in modo efficace sulla soddisfazione del proprio lavoro. (Fonte: Ultimate Software)
Usabilità, sfide e tecniche di gioco, formazione, ingaggio e motivazione: come portare l’innovazione digitale in modo efficace nelle aziende?
Il grande scoglio su cui si arenano molti progetti di innovazione tecnologica è l’usabilità: strumenti potentissimi sulla carta si dimostrano difficili da gestire e complicati da usare da parte delle persone. Questo si traduce inevitabilmente nel fallimento dei progetti.
La vera innovazione passa dunque attraverso il tema della user adoption
Nella nostra esperienza abbiamo visto come utilizzare uno strumenti efficace e semplice da gestire sia pervasivo in molte delle aree e delle dinamiche aziendali: dalla selezione dei candidati alla gestione del team di vendita, dal monitoraggio del personale di un negozio, impiegato o singolo venditore alla creazione di report in tempo reale. Avere uno strumento con tassi di adozione e utilizzo elevati porta immediati riflessi sulla produttività e sul rendimento degli sforzi aziendali. Ne raccontiamo nella pagina dei nostri casi di successo.
Sul piano della formazione questo assume un ulteriore punto di riflessione: una ricerca durata anni da parte della Middlesex University for Work Based Learning ha dimostrato (su un campione di 4.300 dipendenti) che il 74% di loro dava la colpa del mancato raggiungimento di una piena produttività alla mancanza di opportunità formative di crescita.
È un dato allarmante, che sposta la logica della crescita lavorativa su un piano non puramente economico. Il coninvolgimento, l’engagement aziendale passa anche attraverso dei piani formativi.
Molto spesso il freno a programmi formativi interni è dato da queste variabili:
- il budget, non c’è sull’argomento il senso di urgenza, non si da ancora la giusta priorità che il tema merita
- la difficoltà nel creare uno storytelling formativo con contenuti realmente efficaci ed ingaggianti
- mancata trasposizione delle reali logiche didattiche tramite l’esperienza maieutica
- mancanza di elementi di sfida, confronto e coinvolgimento al proprio gruppo di lavoro/sociale di riferimento
- mancato stimolo positivo nel processo stimolo/rafforzo atto a gratificare e reiterare il processo per azioni future
Il primo punto è ben conosciuto dalle aziende. È necessario però rileggerlo in un’ottica differente; la visione ce la fornisce PwC stimando che il costo di perdere un dipendente nel corso del primo anno, per mancati piani formativi, è nell’ordine di tre volte lo stipendio di quel dipendente. Un costo molto elevato, che aumenta con l’anzianità lavorativa del dipendente.
Il secondo aspetto tocca invece un punto che in Whappy conosciamo bene: la necessità di rendere efficaci ed operative le informazioni ricevute durante la formazione. A volte si tende a creare programmi formativi copia/incolla, organizzati come una classe di scuola: formatore che spiega e dipendenti che per qualche ora ritornano sui banchi. Non vogliamo stigmatizzare la formazione d’aula, ma spesso rischia di non avere il seguito necessario per una effettiva implementazione nel mondo reale.
Ecco perché introdurre la logica del gioco e della gamification nel processo formativo aziendale.
Con le soluzioni sviluppate da Whappy è possibile creare un forte engagement anche su temi e processi rilevanti e complicati. Il tutto è permesso da un ambiente digitale pensato per una facile user adoption e una esperienza d’utilizzo motivante e coinvolgente, grazie all’utilizzo di sfide, confronti con i propri colleghi e reward simbolici o reali, il tutto facilitato dagli strumenti digitali ad oggi disponibili.
Di questo e di alcuni dei casi di maggior successo che abbiamo supportato parleremo nel corso delle tappe del RoadShow HR INNOVATION. La prima data di Milano è stata già un successo, per vedere il calendario completo e le varie location è sufficiente visitare questo link EVENTO DATE.