La selezione del personale è un processo lungo e complesso che richiede alle aziende tempo, energie e anche denaro. Questo investimento di risorse non riguarda solo il momento stesso della selezione, ma anche i suoi effetti. Inserire nel proprio organico una persona che si rivela non essere adatta alla mansione per la quale è stata scelta comporta una serie di effetti negativi sulle performance del team e sul potenziale rendimento economico delle attività aziendali. Al contrario, riuscire a trovare la persona giusta significa migliorare le prestazione dell’intero gruppo, dei processi aziendali e, in ultima analisi, dei risultati aziendali.
Ma la selezione del personale non è solo questione di scovare il talento con il curriculum migliore, composto da competenze ed esperienze valide. Il lato umano, quello formato dal mindset, dalle capacità di problem solving, di fare squadra, di leadership e anche dalla personalità è altrettanto importante. Questo lato è spesso più difficile da sondare tramite le procedure di selezione tradizionali.
Dunque come può un’azienda migliorare i propri processi di recruitment? La gamification offre nuovi strumenti. Vi raccontiamo il caso L’Oreal.
Nell’immaginario collettivo, la selezione del personale avviene tramite uno o più colloqui face-to-face, durante il quale il selezionatore pone delle domande al candidato.
In alcuni casi, alcune aziende scelgono colloqui di gruppo per testare l’interazione fra i diversi soggetti, le gerarchie, i ruoli e la modalità di comunicazione dei singoli. In questo caso i selezionatori possono adottare un abbozzo di gamification attraverso l’utilizzo di role play che rispecchiano situazioni molto simili a quella che effettivamente i candidati si troveranno ad affrontare nella loro vita quotidiana lavorativa. La selezione di gruppo si conclude comunque con un colloquio personale.
I LIMITI DEL SISTEMA DI SELEZIONE TRADIZIONALE
Il prof. Allen della Bradley University ha studiato le modalità di selezione del personale tramite colloquio. La sua conclusione è che le tipiche domande che vengono poste non sono in grado di evidenziare l’autentica personalità dei candidati e non riescono a estrapolare le informazioni necessarie a valutarli. Il motivo è che domande come “Perché dovremmo scegliere lei?” o “Mi indichi 3 suoi difetti” non mettono il candidato nella posizione di fornire risposte veritiere. La tensione della selezione, la capacità innata di offrire la risposta che il selezionatore vuole sentire, impediscono una conoscenza onesta del candidato.
LA GAMIFICATION E IL RECRUITAINMENT
L’alternativa ai metodi di selezione del personale tradizionali la offre la gamification.
Attraverso l’utilizzo di videogame si possono superare le barriere mentali del candidato e verificarne la personalità e le abilità in maniera più autentica e approfondita.
E’ possibile mettere alla prova i candidati con dei giochi che simulano la realtà lavorativa, ma si può fare anche di più. Si possono creare situazioni immaginarie, ma molto coinvolgenti, per sondare con maggior precisione alcuni aspetti psicologici, comportamentali, attitudinali, che una semplice riproposizione delle dinamiche lavorative quotidiane non consente.
Il pregio del recruitment tramite videogame è riassunto nel termine “Recruitainment”. La selezione diventa un’attività divertente per i candidati che risultano più rilassati e meno costruiti.
L’ESEMPIO L’OREAL
Già nel 2010 L’Oreal sceglie la gamification come strumento per il recruitment, dando vita alla piattaforma REVEAL, per trovare nuovi talenti sparsi per il mondo tramite un sistema di gioco.
REVEAL mette i partecipanti davanti al compito di lanciare un nuovo prodotto del brand e di misurare le sue capacità in relazione ai 5 settori aziendali coinvolti in un simile progetto. Dalla finanza al marketing, i candidati affrontano sfide e accumulano punti. Vengono misurate capacità operative e abilità personali. Il risultato finale dell’intero gioco determina se il candidato è meritevole di un colloquio in azienda.
Tramite piattaforma di selezione e gioco, L’Oreal è arrivata a reclutare il 20% dei suoi quadri e dirigenti.
A dimostrazione che il processo di recruitment funziona.