Di tutti i progetti ai quali Whappy sta partecipando in questo momento, ce n’è uno del quale siamo particolarmente orgogliosi perché mostra benissimo le potenzialità della rete, della condivisione, dell’aggregazione e della Sharing Economy.

Si tratta di UpSens una start-up trentina guidata da una ragazza, Ketty Paller, che ha deciso di produrre dispositivi per il rilevamento delle fonti di inquinamento presenti nelle case e negli uffici.
Al momento UpSens ha appena terminato una raccolta di Crowdfunding in Italia che ha raggiunto i primi  200.000€ necessari a finanziare la realizzazione dei primi 2 sensori, già pronti: uno per monitorare l’elettrosmog e uno per la qualità dell’aria (monossido di carbonio, temperatura,umidità, composti organici volatili quali ad esempio formaldeide, benzene-ecc). Questi sono però solo i primi di una serie completa che compre diverse necessità.

Il progetto di UpSens nasce dalla volontà di dotare i singoli e le comunità di uno strumento per monitorare la salute dell’ ambiente in cui vivono., ma non si esaurisce certo qui. L’elemento che infatti più ci piace è il suo valore ETICO, quasi eroico, perché non parliamo solo di uno strumento di misurazione, ma anche di…azione!

 

 

 

Come può un piccolo rilevatore fare del bene a molti? Continua a leggere l’articolo.

Contribuire al benessere di un singolo o di una famiglia è certamente una buona cosa, ma voler contribuire al benessere di un’intera comunità è un progetto ammirevole che meriterebbe di essere sostenuto in tutti i modi, considerando il fatto che tutti i più recenti progetti di valore che si sono visti sul web hanno come denominatore comune la fiducia.
Parliamo della fiducia che un individuo può riporre sia in altri utenti sul web, sia nella comunità, intesa come gruppo di persone che vivono in uno stesso posto e affrontano gli stessi problemi, percepiti con un’urgenza che mal si combina all’iter delle amministrazioni e della burocrazia.

UpSens non quindi è solo uno dispositivo, ma è anche una community di persone che si scambiano dati costantemente, e proprio questo scambio permette di formare un quadro preciso e connesso delle condizioni di una zona più vasta e specifica, come un quartiere o una città.
Il singolo diventa partecipe attivo di un contesto ‘molti a molti’, nel quale ognuno collabora al benessere di un gruppo più ampio, attraverso i propri rilevamenti e la condivisione dei risultati.
E’ qui che la Sharing Economy si fa etica.

In un solo botto si soddisfano 3 bisogni fondamentali dell’uomo: quello di appartenenza, quello di essere utile e quello della sicurezza.
E se questo non fosse ancora sufficiente, nel progetto di UpSens noi ci vediamo anche una disintermediazione dalle autorità che non è per niente sovversiva ma, anzi, fa della responsabilità del singolo cittadino il proprio punto forte. L’insieme dei dati raccolti dalle misurazioni dei singoli diventa una fonte di informazioni oggettive (perché i dati non sono discutibili), indipendenti dai canali ufficiali, immediatamente fruibili e confrontabili. La fiducia e la consapevolezza che si vengono a creare permettono agli individui, singoli o comunità, di prendere decisioni su come affrontare l’eventuale inquinamento, senza subire influenze esterne e senza aspettare l’intervento delle autorità

Per noi di Whappy produrre una app che utilizzi le logiche relazionali, che unisca la dimensione della “community” (parte della Sharing Economy) alla salvaguardia del proprio territorio e che per farlo lavori su valori comuni, così profondi ed etici ma spesso messi in discussione, è davvero un grande onore e una vera soddisfazione!